
L’acquacoltura è una delle soluzioni più promettenti per rispondere alla crescente domanda globale di pesce e frutti di mare, riducendo al contempo la pressione sugli stock ittici selvatici. Tuttavia, la sua espansione ha sollevato preoccupazioni legate all’impatto ambientale, tra cui l’inquinamento delle acque e la perdita di biodiversità.
Per affrontare queste sfide, sta emergendo un nuovo approccio innovativo: l’Acquacoltura Integrata Multi-Trofica (IMTA, Integrated Multi-Trophic Aquaculture). Questo sistema permette di allevare più specie in un ecosistema controllato, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo gli sprechi.
In questo articolo esploreremo il funzionamento dell’IMTA, i benefici ambientali ed economici e il ruolo che questa tecnologia può giocare nella transizione verso un’acquacoltura più sostenibile.
Cos’è l’Acquacoltura Integrata Multi-Trofica (IMTA)?
L’IMTA è un sistema che combina l’allevamento di specie appartenenti a diversi livelli della catena trofica all’interno dello stesso ambiente. Questo metodo si ispira agli ecosistemi naturali, dove diverse specie convivono e interagiscono tra loro in modo sinergico.
In un sistema IMTA tipico, troviamo:
- Pesci o crostacei carnivori (es. salmone, spigola, gamberi) – producono scarti organici che possono essere utilizzati da altre specie.
- Molluschi filtratori (es. cozze, ostriche) – purificano l’acqua nutrendosi delle particelle organiche in sospensione.
- Alghe o piante acquatiche (es. kelp, lattuga di mare) – assorbono l’anidride carbonica e i nutrienti in eccesso, migliorando la qualità dell’acqua e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.
Questo modello crea un ciclo virtuoso, in cui i rifiuti di una specie diventano risorse per un’altra, riducendo l’inquinamento e aumentando la produttività del sistema.
Vantaggi dell’IMTA
L’adozione di sistemi di acquacoltura integrata multi-trofica offre numerosi benefici sia per gli allevatori che per l’ambiente.
- Riduzione dell’impatto ambientale
- L’IMTA riduce il rilascio di sostanze nutrienti in eccesso nelle acque circostanti, limitando l’eutrofizzazione e migliorando la qualità dell’acqua.
- Le alghe assorbono anidride carbonica, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
- Migliore efficienza delle risorse
- L’allevamento di più specie in un unico sistema permette di sfruttare al meglio lo spazio e le risorse disponibili, aumentando la produttività per metro cubo d’acqua.
- Gli scarti prodotti dai pesci vengono riciclati all’interno del sistema, trasformandoli in biomassa utile.
- Diversificazione della produzione e maggiori profitti
- Gli allevatori possono ottenere più fonti di reddito grazie alla coltivazione di specie complementari (pesci, crostacei, alghe e molluschi).
- Il mercato delle alghe marine e dei molluschi filtratori è in forte crescita, offrendo nuove opportunità commerciali.
- Maggiore resilienza del sistema produttivo
- L’integrazione di diverse specie riduce i rischi legati alle malattie e ai fallimenti produttivi, poiché il sistema è più equilibrato e meno soggetto a crisi legate a una singola specie.
- Produzione di alimenti più sani e sostenibili
- L’IMTA promuove la produzione di alimenti privi di antibiotici e sostanze chimiche nocive, migliorando la qualità del pesce e dei frutti di mare destinati al consumo umano.
Applicazioni concrete dell’IMTA
L’acquacoltura integrata multi-trofica è già in fase di implementazione in diverse parti del mondo con ottimi risultati:
- Canada e Norvegia: l’IMTA è utilizzata nelle aziende di allevamento di salmone, combinando la produzione ittica con cozze e alghe marine. Questo modello ha dimostrato una significativa riduzione degli impatti ambientali rispetto ai sistemi di allevamento convenzionali.
- Cina: il paese ha adottato su larga scala l’integrazione di pesci d’acqua dolce con molluschi e piante acquatiche per migliorare l’efficienza degli allevamenti e ridurre i rifiuti organici nei fiumi e nei laghi.
- Italia: alcune aziende stanno sperimentando la coltivazione di spigole e orate in combinazione con cozze e alghe nel Mar Adriatico, con l’obiettivo di sviluppare un’acquacoltura più sostenibile e competitiva.

Figure professionali coinvolte
L’implementazione dell’IMTA richiede il coinvolgimento di diverse figure professionali:
- Biologi marini: studiano l’interazione tra le specie per ottimizzare la produttività e ridurre i rischi ambientali.
- Ingegneri ambientali: progettano impianti IMTA efficienti e sostenibili, monitorando i parametri di qualità dell’acqua.
- Tecnologi alimentari: sviluppano prodotti a base di pesci, alghe e molluschi, migliorandone il valore nutrizionale e commerciale.
- Economisti e esperti di mercato: analizzano la sostenibilità economica dell’IMTA e le opportunità commerciali per i produttori.
Sfide e prospettive future
Nonostante i numerosi vantaggi, l’IMTA deve ancora superare alcune sfide per una diffusione su larga scala:
- Regolamentazioni e normative: le leggi sull’acquacoltura variano da paese a paese e spesso non prevedono incentivi specifici per sistemi IMTA.
- Investimenti iniziali: la creazione di impianti multi-trofici richiede una progettazione complessa e investimenti iniziali più elevati rispetto ai sistemi tradizionali.
- Formazione e conoscenza: è necessaria una maggiore formazione per gli allevatori, affinché possano comprendere i benefici e le migliori pratiche per la gestione dell’IMTA.
Tuttavia, con il crescente interesse verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare, l’IMTA ha il potenziale per diventare un modello di riferimento per il futuro dell’acquacoltura.
L’Acquacoltura Integrata Multi-Trofica (IMTA) rappresenta una svolta per il settore della pesca e dell’allevamento ittico, permettendo di coltivare diverse specie in un ecosistema equilibrato e sostenibile. Questo approccio non solo migliora la produttività e la qualità dei prodotti, ma contribuisce anche alla conservazione delle risorse marine, riducendo l’impatto ambientale dell’acquacoltura tradizionale.
Per le aziende interessate a implementare l’IMTA, AssoInnovatori offre supporto e consulenza per integrare questa innovazione nelle pratiche aziendali, promuovendo un modello di allevamento più sostenibile e redditizio per il futuro.
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