biofertilizzanti e biomasse

Bioeconomia circolare: produrre chimica sostenibile partendo dalla biomassa

Il futuro della chimica industriale passa attraverso la sostenibilità. Una delle principali leve per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili è l’utilizzo di biomassa come materia prima per la produzione di prodotti chimici.

Questa pratica consente di convertire residui vegetali, scarti agricoli, alghe e sottoprodotti agroalimentari in molecole utili per plastiche biodegradabili, solventi, vernici, fertilizzanti, cosmetici e persino farmaci.

Vediamo perché la chimica da biomassa rappresenta una svolta concreta per l’ambiente, per le imprese e per la competitività europea.


Cosa significa usare la biomassa per la chimica

L’utilizzo di biomassa come materia prima per la produzione di prodotti chimici consiste nel sostituire il petrolio con risorse biologiche rinnovabili, trattate attraverso processi chimici, termochimici o biotecnologici.

Tra le fonti più impiegate troviamo lignina, cellulosa, amido, glicerolo, residui di colture e colture dedicate (come canapa e cardo), valorizzati tramite bioraffinerie.

Queste impianti convertono la biomassa in building blocks chimici riutilizzabili in molte filiere industriali.


Vantaggi della chimica da biomassa

L’uso di biomassa per prodotti chimici offre numerosi vantaggi economici, ambientali e industriali:

Riduzione delle emissioni
Processi bio-based generano meno CO₂ rispetto ai cicli petrolchimici tradizionali.

Valorizzazione degli scarti
Residui agricoli e sottoprodotti diventano risorse, non rifiuti, contribuendo all’economia circolare.

Minore dipendenza da fonti fossili
La biomassa è rinnovabile e disponibile localmente, riducendo la vulnerabilità geopolitica.

Nuove opportunità industriali
Il settore bio-based crea posti di lavoro in filiere locali e favorisce l’innovazione in PMI e startup.

Biodegradabilità e sicurezza
Molti composti bio-based risultano meno tossici e più facilmente degradabili nell’ambiente.


Biomassa chimica

Figure professionali coinvolte

Lo sviluppo della biochimica industriale richiede una sinergia tra più profili tecnici:

Chimici industriali e biotecnologi
Progettano i processi di trasformazione e sintetizzano nuovi composti bio-based.

Ingegneri di processo
Sviluppano gli impianti di bioraffinazione, ottimizzando resa ed efficienza.

Esperti di sostenibilità e LCA
Valutano l’impatto ambientale e il ciclo di vita dei prodotti ottenuti da biomassa.

Project manager e innovation manager
Coordinano i progetti in ambito bioeconomia, tra imprese, università e centri di ricerca.


Esempi concreti di applicazione

In Europa, grandi aziende e consorzi pubblici-privati stanno già producendo acido succinico, acido lattico, biosurfattanti, polioli e bioplastiche a partire da biomassa.

In Italia, progetti come Matrìca (ENI–Novamont) e le bioraffinerie di Porto Torres sono punti di riferimento per la chimica verde applicata su scala industriale.


La chimica da biomassa non è più sperimentale: è una filiera industriale strategica per la transizione ecologica e per l’autonomia produttiva dell’Europa.

AssoInnovatori APS affianca le imprese nella transizione verso tecnologie bio-based, offrendo consulenza, formazione e accesso a un ecosistema di esperti e soluzioni innovative.

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