
La crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare ha spinto il settore agricolo a rivedere le proprie pratiche. Tra le soluzioni più promettenti, vi è l’utilizzo di biopesticidi e biofertilizzanti derivati da organismi naturali, che consente di ridurre l’impatto ambientale delle coltivazioni e migliorare la qualità del suolo, delle piante e dei prodotti agricoli.
Questi prodotti, autorizzati e regolamentati a livello europeo, rappresentano un’alternativa concreta ai fitofarmaci e fertilizzanti chimici, in linea con gli obiettivi del Green Deal e della strategia Farm to Fork.
Cosa significa usare biopesticidi e biofertilizzanti naturali in agricoltura
L’utilizzo di biopesticidi e biofertilizzanti derivati da organismi naturali si riferisce all’impiego di prodotti ottenuti da microrganismi, estratti vegetali, funghi o insetti per controllare i parassiti e nutrire le colture.
Questi agenti agiscono in modo selettivo, rispettando l’equilibrio ecologico, la biodiversità e la salute umana. Sono ammessi nell’agricoltura biologica e nella lotta integrata, e si stanno diffondendo anche in colture convenzionali che mirano a certificazioni ambientali.
Vantaggi dei biopesticidi e biofertilizzanti naturali per l’agricoltura sostenibile
L’utilizzo di biopesticidi e biofertilizzanti derivati da organismi naturali offre vantaggi importanti per agricoltori, consumatori e ambiente:
Ridotto impatto ambientale
Non lasciano residui tossici nel suolo o nelle acque e non contribuiscono alla resistenza dei parassiti.
Sicurezza per operatori e consumatori
I prodotti di origine biologica presentano un profilo tossicologico molto più sicuro rispetto ai fitofarmaci convenzionali.
Miglioramento della fertilità del suolo
I biofertilizzanti stimolano la vita microbica e l’assorbimento dei nutrienti, migliorando la struttura del terreno.
Aumento della biodiversità
Favoriscono la presenza di insetti utili e microorganismi benefici per le piante.
Conformità normativa e accesso a nuovi mercati
L’impiego di tecniche biologiche facilita la certificazione bio e l’export verso mercati sensibili alla sostenibilità.

Figure professionali coinvolte
L’adozione di biopesticidi e biofertilizzanti implica il coinvolgimento di figure tecniche e specialistiche:
Agronomi e consulenti agrari
Valutano le esigenze delle colture e progettano piani di nutrizione e difesa biologica.
Microbiologi agrari
Selezionano e studiano i microrganismi più efficaci per lo sviluppo di bioformulati.
Tecnici di campo
Applicano i trattamenti e monitorano gli effetti sulle colture e sull’ambiente.
Responsabili qualità e certificazione
Verificano la conformità con i regolamenti europei e con i disciplinari di produzione.
Esempi di applicazione
I prodotti a base di Bacillus thuringiensis, Trichoderma spp., Azospirillum o Azotobacter sono oggi ampiamente utilizzati nella difesa biologica di frutteti, ortaggi e vigneti.
In Italia, le aziende agricole biologiche impiegano regolarmente bioformulati autorizzati da ISPRA e inclusi nel PAN (Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), contribuendo alla transizione verso un’agricoltura più resiliente.
L’utilizzo di biopesticidi e biofertilizzanti derivati da organismi naturali è una leva strategica per affrontare la crisi climatica, garantire rese stabili nel lungo termine e proteggere il capitale naturale.
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